La maggior parte delle malattie reumatiche è più comune nelle donne rispetto agli uomini e spesso iniziano a manifestarsi in un’età in cui è possibile avere figli.
Per lungo tempo le gravidanze sono state sconsigliate o scoraggiate per timore di peggioramenti della malattia di base o di influenze negative sulla gestazione ma ora non è e non deve essere più cosi. E’ vero che una malattia infiammatoria poco controllata si può associare a possibili complicanze e che dopo il parto c’è un aumentato rischio di riattivazione di malattia, ma se la gravidanza è pianificata e seguita da un team esperto ci sono ormai ottime possibilità che si svolga senza problemi, così come il parto e la fase di allattamento.
Vediamo alcune situazioni particolari:
ARTRITE REUMATOIDE: storicamente è considerata una malattia che migliora in corso di gravidanza ma studi più recenti ci dicono che solo il 60% delle donne migliora, che c’è un collegamento tra una malattia non ben curata e alcuni eventi avversi (parto pretermine, basso peso fetale alla nascita, pre eclampsia) e che nel 46% dei casi ci può essere un peggioramento della malattia dopo il parto se non ben curata. Non ci sono rischi aumentati di malformazioni fetali.
SPONDILOARTRITI: nella grande maggioranza dei casi, se la malattia è già in partenza ben controllata, non ci sono particolari peggioramenti o problematiche relative al feto.
LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO: è la malattia reumatica che richiede più attenzioni in gravidanza perché, se non è ben controllata dalla terapia, può avere riacutizzazioni. Come tutte le altre forma reumatiche, non è associata ad un rischio aumentato di malformazioni fetali, anche se ci possono essere parti pre-termine o bambini con un più basso peso alla nascita.
SCLEROSI SISTEMICA PROGRESSIVA: la malattia tende a rimanere stabile, anche se può peggiorare il Raynaud. Ci sono però rischi di salute elevati per madre e bambino se la malattia ha un interessamento polmonare e ipertensione polmonare
SINDROME DI SJOGREN: la malattia tende a rimanere stabile nel corso della gravidanza. La presenza però di particolari autoanticorpi (SSA/Ro) può raramente causare alterazioni del ritmo cardiaco fetale e va attentamente monitorato con ecografia il periodo di formazione del tessuto elettrico del cuore del bambino (tra la 16° e la 25° settimana)
SINDROME DA ANTICORPI ANTI FOSFOLIPIDI: è caratterizzata da aborti ricorrenti e da possibilità di trombosi arteriose e venose. La gravidanza va seguita attentamente e deve essere praticata una profilassi antitrombotica con aspirina e/o eparina.
I FARMACI IN GRAVIDANZA
Molti dei farmaci utilizzati oggi nella varie forme reumatiche sono del tutto privi di effetti nocivi in gravidanza e allattamento.
In particolare possono essere assunti con tranquillità sia in gravidanza che durante l’allattamento: cortisone (metilprdnisolone e prednisone), idrossiclorochina, sulfasalazina, azatioprina, ciclosporina, immunoglobuline, certolizumab pergol, adalimumab e etanercept.
Se si è in terapia con altri farmaci, in particolare micofenolato mofetile, methotrexate, leflunomide, ciclofosfamide, è necessario pianificare la gravidanza alcuni mesi prima, in modo da sostituirli con altri compatibili con gravidanza a allattamento.
PER CONCLUDERE:
Anche se si ha una malattia reumatica è possibile affrontare serenamente una gravidanza. E’ però importante pianificarla in tempo, non utilizzare farmaci potenzialmente dannosi per il feto, far sì che la malattia sia ben controllata ed essere seguiti da un team esperto di reumatologici e ginecologi.